Radiesse

Radiesse

Il filler (dermico) a base di idossiapatite di calcio è un filler di nuova generazione a lento assorbimento composto da microsferule di calcio-idrossiapatite (30%) sospese in un gel acquoso formato da acqua sterile, glicerina ed un piccolo quantitativo di carbossimetilcellulosa di sodio (70%). Tali sostanze risiedono comunemente nell’epidermide e nel tessuto osseo rendendo questo filler del tutto biocompatibile evitando così di dover effettuare test allergologici prima del suo impiego.  Approvato negli Stati Uniti dalla Food and Drug Administration (FDA), ottiene in Europa il marchio CE nel 2004 per la chirurgia plastica ricostruttiva prima e per la medicina e chirurgia estetica poi.

Qual è il suo impiego

In chirurgia ricostruttiva viene impiegato per correggere quelle aree del viso che, per malformazioni congenite, per processi degenerativi, a seguito di interventi chirurgici od infine per esiti traumatici appaiono depresse ed irregolari, accentuando in tal modo l’eventuale asimmetria facciale presente. 

In chirurgia estetica, prima di un Laser-resurfacing o subito dopo un lifting del viso, che hanno come obiettivo di restituire compattezza e tonicità ai tessuti molli, rappresenta un valido aiuto nel definire meglio le strutture scheletriche sottostanti, spesso ridottesi col tempo. Il suo impiego regolare inoltre prolunga i risultati ottenuti con l’intervento estetico.

In medicina estetica l’impiego  si rivolge al trattamento delle rughe profonde e/o dei solchi del viso, nel sostenere la guancia, nel riempire le tempie, nel proiettare maggiormente gli zigomi, il mento, nel restituire il volume facciale e del dorso delle mani andato perduto durante l’invecchiamento od a seguito di un importante dimagrimento, il tutto offrendo un effetto di globale ringiovanimento dell’aspetto.

Come interagisce nell’organismo

Una volta rilasciato  nel tessuto, i macrofagi attivati degradano il gel viscoso che scompare in pochi mesi. La digestione delle microsferule di calcio-idrossiapatite tuttavia provoca una vera e propria biostimolazione del tessuto poiché favorisce il rilascio nel tessuto di molecole capaci di attivare i fibroblasti presenti che cominciano a produrre nuove fibre collagene; questo si traduce clinicamente nell’ottenimento di una pelle più liscia e compatta ed una durata dei volumi ottenuti superiore a qualsiasi altro filler (9-12 mesi).

La struttura molecolare di questo filler lo rende più adattabile, potendosi integrare sia nel contesto del tessuto dermico che in corrispondenza delle strutture ossee, permettendo così di distendere i tessuti in modo naturale e di mantenere questa naturalezza durante la mimica del volto.

L’assenza di elementi estranei all’organismo nella sua composizione chimica, la sua biocompatibilità, la facilità di integrazione nei differenti tessuti, la morbidezza e non ultima la capacità di stimolare la produzione propria di nuovo tessuto collagene, rendono questo prodotto, in mani esperte, sicuro e del tutto privo di tossicità, garantendo una durata di risultato maggiore rispetto agli altri fillers.

Tecnica di impianto

Al fine di evitare fastidio e/o dolore durante il suo rilascio nel tessuto, viene aggiunta una percentuale (generalmente del 25%) di anestetico locale. Per evitare la produzione di eventuali ecchimosi, in alternativa al comune ago fornito col prodotto, viene preferito l’impiego di un’agocannula a punta smussa, meno traumatica per il tessuto e per i vasi sanguigni.

Cosa aspettarsi dopo il trattamento

A somministrazione avvenuta è presente un leggero gonfiore in corrispondenza delle aree trattate, ciò è motivabile per la presenza dell’anestetico locale associato al filler e per il massaggio post-trattamento, solitamente praticato, che partecipa a creare una lieve vasodilatazione con apparizione di un edema localizzato. La stabilizzazione del risultato, con scomparsa del gonfiore, avviene dopo circa 2-3 giorni; durante tale periodo di tempo è consigliato di evitare esposizioni al sole o ad altre fonti di calore.

A quali specialisti rivolgersi?

Il primo impiego dell’ idrossiapatite di calcio era, storicamente, in chirurgia ricostruttiva nella correzione delle malformazioni facciali o negli esiti di traumi facciali con evidenti asimmetrie. Per tale motivo veniva utilizzato prevalentemente dai chirurghi plastici, specialisti nel rimodellare forme sgraziate, rendendole armoniose.

La caratteristica composizione molecolare rende questo filler estremamente versatile consentendone l’impianto a diverse profondità nei tessuti del volto, seppur escludendo le labbra. 

Pertanto la lunga esperienza di utilizzo maturata negli anni, unitamente alle specifiche conoscenze anatomiche dei tessuti del volto nonché della loro manipolazione al fine di migliorarne le forme ed il profilo, rendono i chirurghi plastici tra i professionisti più qualificati al suo impiego in medicina e chirurgia estetica. In alternativa è necessario una formazione lunga e continuativa che consenta, a tutti i professionisti che ne vogliano fare impiego, di acquisire tutte le informazioni necessarie al fine di porre le giuste indicazioni di utilizzo con l’obiettivo di ottenere il miglior risultato estetico.

Categoria: Trattamenti estetici senza chirurgia
Pubblicato il: 5 Gennaio 2022
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Autore
Luca Napolitano